Fusione Hera Acegas, i sindacati dicono sì: importante progetto industriale contro la crisi economica
I sindacati confederali sono a favore della fusione di Hera e Acegas. Si tratta, secondo Cgil, Cisl e Uil, di un importante “progetto industriale” che può contrastare la crisi economica. Per due motivi. Il primo è la “caratteristica di multiutilty analoga al Gruppo Hera che consente di operare per il mantenimento e rafforzamento dei cicli integrati per tutelare le risorse idriche, riutilizzare i materiali derivanti dall’incremento delle raccolte differenziate e diffondere risparmio energetico e fonti rinnovabili”. Il secondo è il “rafforzamento” che “gli enti locali ‘proprietari’, dell’Emilia-Romagna e di Padova e Trieste, conseguono della loro capacità di controllo a maggioranza assoluta del nuovo capitale della società, pari al 59 per cento”.
E’ per questo che le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, assieme al sindaco di Imola, Daniele Manca, in rappresentanza degli oltre 189 Comuni dell’Emilia-Romagna proprietari della maggioranza assoluta del Gruppo Hera Spa, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa sul progetto di incorporazione (che sarà oggetto dell’assemblea dei soci prevista per lunedì 15 ottobre).
Nel protocollo si richiede che i Comuni stessi continuino a mantenere il controllo pubblico maggioritario sottoscrivendo dei patti, “condizione indispensabile affinché la preannunciata partecipazione al progetto del fondo d’investimento della Cassa depositi e prestiti, con l’acquisto del 5,6 per cento, costituisca un’opportunità per coinvolgere un operatore finanziario pubblico”.
Ovviamente, le segreterie di Cgil, Cisl e Uil dell'Emilia Romagna, hanno chiesto al cda di Hera spa di adoperarsi “per la piena applicazione dei contratti di lavoro nazionali di riferimento e il rispetto degli accordi integrativi aziendali degli oltre 8mila lavoratori (6.400 Hera + 1.800 AcegasAps)”.